Che bella foto … “le farfalle svolazzano” ..
diceva l’Ammiraglio di Squadra Giovanni Fiorini, Capo del “6° Reparto Elicotteri
dello Stato Maggiore della Marina Militare di Roma.
Era l’anno 1965, appena
sbarcato dal sommergibile Da Vinci, sono assegnato a questo
nuovo ed innovativo reparto a fare il furiere, La segreteria
era composta da un capo segreteria (motorista) e un tecnico
elettronico, tutti e due specialisti di elicotteri. Contenti di
avermi per il fatto che non sapevano battere a macchina e inoltre
trovavano difficoltà a leggere la scrittura del grande Capo, peccato
che avevano un grado superiore al mio, il che dipendevo da
loro. .

In giornata, mi
presentano all’Ammiraglio come nuovo arrivato, me l’avevano
descritto come burbero e non molto cordiale con i dipendenti, invece
mi ha accolto cordialmente e invitato a sedermi.
Un piccolo interrogatorio di quello che avevo fatto e piccole
curiosità di quello che facevo sul Da Vinci, mi confessa che
ammirava i sommergibilisti. “Contento di essere stato
trasferito a Roma? e visto che sei umbro anche vicino casa, ok buon
lavoro e fai il bravo” . A tutto questo non ho risposto, con
un sorriso ho salutato e in segreteria ritornato.
Non ero d'accordo di
venire al Ministero e a Roma poi, non amavo questa città, mi
ricordava giorni tristi e tormentati con la mia famiglia per via
della guerra, inoltre di stare vicino casa non importava molto.
I colleghi
contenti per me che ero stato trattato bene, ma vedrai al piccolo
errore quante te ne dice, e invece no sotto il suo comando mai avuta
una sgridata non perchè non facevo errori ma in quanto mi scusavo
con educazione senza accampare scuse puerili.
Avevamo stabilito che la
prima bozza non doveva essere perfetta e allora il permesso di
battere sui tasti di una olivetti anzianotta con il rumore e la
velocità che volevo. Non dovevo fare le correzioni tanto lui
rileggendo cambiava molto e allora era inutile fare il
perfezionista.
A fianco al suo
ufficio c'erano due ufficiali, piloti ed esperti di elicotteri,
che studiavano e proponevano miglioramenti alla ditta
fornitrice, non senza passare prima dal grande Capo per
l'approvazione.
Questi due si
lamentavano del rumore che facevo quando battevo a macchina,
qualcuno accennava ad un mal di testa per colpa mia e allora insieme
al Capo Segreteria andati in magazzino a vedere se possibile
prendere una macchina da scrivere meno rumorosa.
Cerca e te-ricerca,
missione impossibile in quanto erano tutte uguali in dotazione al
Ministero, in confidenza l'addetto ci confida che
l''ultimo acquisto dato alla segreteria del Capo di Stato Maggiore
era speciale, di rumore ne puoi fare ben poco, valla a vedere
e se mi porti l'autorizzazione di un paio di firme importanti te la
ordino subito.
Il problema andarla a
vedere, la segreteria particolare del CSM era come entrare nel
caveau della banca d'Italia. Gli amici servono a
questo, offro un caffè ad uno del mio corso degli Affari Generali e
gli chiedo se conosce quello che sta alla Segreteria Particolare del
Capo di Stato Maggiore, mi risponde affermativo, lo conosco bene
ed è anche mio amico.
Ok, quando lo vedi? difficile, alcune volte al
distaccamento, è di
Roma e spesso non rientra, però abbiamo deciso di andare a mangiare
una pizza insieme una sera di queste, se vuoi puoi venire basta che
paghi il conto. Gli acquisti in Marina sono complicati e ci
vuole molto tempo, ma dopo qualche mese eccoti qua l'ultimo grido di macchine per scrivere e non Olivetti ma di una ditta
americana.
Sentiti un po' di schiamazzi in segreteria, si
affaccia l'Ammiraglio : "cosa state festeggiando"? e vista la nuova
macchina da scrivere , bene, bravo, subito all'opera, giusto ho un
paio di lettere da farti battere con la nuova macchina.
E cosi'
sembrava che avessi avuto un mio regalo personale. e non un mezzo di
lavoro per non far venire il mal di testa a qualcuno con i timpani
delicati.
L'Ammiraglio Fiorini ha combattuto fino all'ultimo per realizzare il
suo sogno, ampiamente descritto in un appunto per il Capo di
Stato Maggiore, come minimo un elicottero su ogni nave in
costruzione e l'altro di un Centro Operativo Elicotteri tutto Marina
al nord senza
interferenze con altra forza armata.
Da qui scaturito un
ampio dibattito in quanto allo Stato Maggiore erano restii ad
ascoltarlo, erano votati a fare navi veloci, piene di
attrezzature tecniche e di armamento, gli elicotteri portavano peso
e personale poco utilizzato ed il loro impiego saltuario nelle navi
di piccole dimensioni.
La
determinazione e la convinzione che ha sempre animato l’opera
dell’Ammiraglio di Squadra Giovanni Fiorini, possono a
buon diritto, farlo considerare come uno dei più accesi fautori
dell’Aviazione Navale nazionale ed in particolare il "propulsore"
della componente elicotteristica.
Con tenacia e volontà i suoi
sogni li ha realizzati tutti, oggi ogni nave piccola o grande ha il
suo appontaggio a poppa e inoltre un grande centro operativo al nord
per gli elicotteri : MARISTAELI LUNI, a lui intitolato.
Quando ha dovuto lasciare per una grave malattia mi ha stretto la
mano, pensavo che voleva abbracciarmi, ma il suo saluto è stato
tenero e riconoscente. Era vietato andarlo a trovare e anche per
motivi di lavoro si doveva lasciare i documenti ad una infermiera e
ripassare dopo un po' di tempo per riprendere quello firmato.
Una
volta ho voluto andarci io e insieme alla cartella ho messo un
biglietto con su scritto : "un caro saluto da tutta la
segreteria, ritorni presto, l'aspettiamo". Dopo qualche giorno un
nostro ufficiale lo va a trovare e l'Ammiraglio gli fa fa vedere il nostro biglietto
dicendo :" ringrazia Nini e gli altri, mi ha fatto piacere".
L'ufficiale ritornato in
ufficio ci ha radunati e ci ha raccontato che purtroppo era sempre
grave ma un sorriso gli è scappato quando mi ha fatto leggere il
vostro biglietto, era contento del vostro ricordo e vi ringrazia.
Nessuno capiva di cosa trattava il
biglietto, mi hanno subito individuato e cazziato
per non aver
detto nulla della sviolinata.
"Il bravo" , come diceva
l'Ammiraglio Giovanni Fiorini, l’ho fatto, gran parte
della mia carriera l'ho passata a questo reparto lavorando sodo, alcune
volte dopo tanti anni volevo cambiare, al Ministero c’erano degli
uffici che mi piacevano, per esempio l’Ufficio Vela dove c’era
l'Amm. Straulino.
Conosciuto a La Spezia a bordo del Corsaro II
, un mio amico Nostromo mi aveva invitato ad una uscita
in mare, il
Comandante in quella occasione era lui, il grande navigatore, il
grande prode dell’Amerigo Vespucci che ha strabiliato il mondo per
le sue gesta. L'Amm. Straulino dopo una squadrata e capito che non
avevo un grande piede marino mi ha messo a preparare
i panini, aveva capito che ero un furiere cuoco.
Sentivo i suoi ordini
precisi all’equipaggio, formato da allievi ufficiali, erano musica e
ammirazione. A Mariscuole La Maddalena avevo fatto un corso di
vela e dunque capivo i vari comandi che si davano a bordo, ma
detti da Straulino erano fantastici e alcune volte fantasiosi.
Sono andato imbarcato
sull'Etna e sbarcato quale altra destinazione : Reparto Elicotteri.
Sono andato a Mariscuole La Maddalena e al, ritorno dove se non al
Reparto Elicotteri, quando ho fatto invece il corso Professionale,
mi ha fatto piacere ritornarci in quanto nel frattempo mi ero
sposato e comprato casa.
Dopo la scomparsa dell'Ammiraglio
Fiorini, il reparto è aumentato di numero e cambiata sede per far
posto ad altri uffici specializzati per la progettazione, dal
1.piano andiamo a finire al 6.piano di una palazzina nuova
all'interno del Ministero.
Nuovi Capi cresciuti all'ombra del fondatore di questo reparto, nel
corso degli anni non hanno fatto altro che portare a termine le sue
opere ampiamente documentate e riconosciute attuabili quando
era possibile per il bilancio della Marina.
Spesso mi chiedevano
documenti da lui prodotti, lettere personali a vari personaggi dello
Stato Maggiore e anche qualche rimprovero alle ditte fornitrici per
il ritardo nelle consegne. Per lui era una missione portare avanti i
suoi progetti per il bene futuro della Marina e lo dimostrava
citando letteratura americana e inglese, i loro orientamenti
futuri erano uguali ai suoi.
Me ne sono andato
definitivamente nel 1977 dagli elicotteri per andare in un posto
sciagurato dove non sono stato accolto bene. Nel 1979 andato via
dalla Marina, non mi trovavo piu' a mio agio e ritornare indietro
non era possibile dato che il posto non contemplava il mio grado e
inoltre maturato il periodo di fare un anno di imbarco.
Ho rinunciato
a tutto, nessuno ha voluto sentire i miei problemi, date le
dimissioni benchè invitato più volte a ripensarci, nel 1979 ho abbandonato la Marina per andare in una
ditta civile.

Per il saluto si sono
scomodati in parecchi, ci sono firme prestigiose come il Capo di
Stato Maggiore Ammiraglio di Squadra Giovanni Torrisi e il Capo del
Personale di Maripers Ammiraglio di Squadra Antonio Fedele, infine
sulla scia di una fregata tutto il personale della Segreteria
Ammiragli ultima mia destinazione.
Email :
franconini@hotmail.it
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aggiornato a :
martedì 09 marzo 2021 |
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